Sempre più avvocati utilizzano la mediazione civile per una effettiva soluzione delle controversie.
Avv. Giovanni Giangreco Marotta*
I dati relativi al 1° semestre 2015
Analisi del successo
organizzazione degli organismi di mediazione
professionalità del mediatore civile
supporto degli avvocati delle parti
tipicità della mediazione
E la negoziazione assistita?
Considerazioni finali
La mediazione civile e commerciale sta riscuotendo grande successo e sempre più consensi nel mondo dell’avvocatura, anche in quella parte di essa che, inizialmente, si è opposta all’ingresso del nuovo istituto nel nostro ordinamento.
I dati relativi al 1° semestre 2015
Le statistiche relative al primo semestre 2015, appena pubblicate dal Ministero della Giustizia, parlano chiaro:
- più 21% delle istanze depositate;
- riduzione del 15% delle cause iscritte al ruolo nelle materie per cui è prevista la mediazione obbligatoria;
- forte aumento della partecipazione della parte chiamata al primo incontro (45%);
- 47% di accordi raggiunti laddove le parti decidano di aderire alla procedura di mediazione, superando il primo incontro;
- forte incremento delle mediazioni demandate dal giudice (9,6% sul totale, rispetto all’1,7% del 2011);
- 98 giorni per raggiungere un accordo in mediazione (dato relativo 2015), contro gli 844 giorni necessari per un giudizio di primo grado (dato relativo al 2013).
Questi ottimi risultati sono frutto dell’impegno costante e inarrestabile di circa 500 organismi di mediazione italiani e dei loro mediatori che fin dapprincipio hanno creduto nella mediazione civile e commerciale quale reale opportunità per il cittadino, per le imprese e per gli stessi avvocati.
Ebbene sì, a fronte di 1.040 organismi costituitisi nella mediazione ante riforma 2013, ad oggi ne sono rimasti circa 500 su tutto il territorio nazionale, quelli che più di tutti si sono impegnati con grande sacrificio e spirito di abnegazione per l’affermazione di un nuovo istituto di civiltà sociale.
Analisi del successo
Perché attraverso la mediazione civile è più facile raggiungere un accordo? Quali sono i plus di tale procedura?
Il successo della mediazione è un sapiente mix dei seguenti elementi:
- capacità organizzativa e flessibilità dell’organismo di mediazione civile;
- professionalità del mediatore civile;
- supporto degli avvocati delle parti;
- tipicità della procedura di mediazione.
Analizziamo brevemente ciascuno dei suddetti elementi.
a) capacità organizzativa e flessibilità degli organismi di mediazione civile
Gli organismi di mediazione civile e commerciale sono delle vere e proprie piccole imprese e, come tali, devono essere in grado di venire incontro alle esigenze dei propri clienti (gli avvocati e le parti in mediazione):
dalla risposta pronta ed immediata della segreteria e dell’amministrazione, ad una adeguata accoglienza nei locali dell’organismo, fino alla gestione di un rinvio dell’incontro, aspetto che presenta non poche complessità in considerazione delle diverse esigenze da conciliare.
Senza dimenticare, poi, la gestione delle collaborazioni con i singoli mediatori, i dipendenti, i fornitori, nonché il commercialista e il consulente del lavoro, finanche alla gestione delle operazioni di marketing (gli organismi operano infatti in regime di libera concorrenza).
Con un occhio sempre attento ai conti, poiché l’attività, a fine anno, deve concludersi con un bilancio possibilmente in attivo!
b) professionalità del mediatore
I mediatori devono essere adeguatamente formati, non solo su questioni tecnico giuridiche, ma soprattutto sulle metodologie di negoziazione e sugli aspetti psicologici.
Una delle qualità primarie di un bravo mediatore risiede, infatti, nell’accogliere e gestire le negatività che le parti portano con sé in mediazione. Diventa necessario e basilare per il mediatore saper stare nella negatività e, applicando un approccio “trasformativo” in maniera efficace, riuscire a portare risultati positivi considerevoli arrivando così ad un accordo.
(tratto da blogconciliazione.com – L’Arte della Mediazione).
c) supporto degli avvocati delle parti
Non meno importante è il supporto alla procedura degli avvocati che assistono le parti in mediazione. Senza il loro sostegno, volto a favorire l’accordo, sarà difficile che una procedura di mediazione possa concludersi positivamente.
d) tipicità della procedura di mediazione
Con la tipicità della mediazione, ci si riferisce all’elemento caratterizzante la mediazione civile e commerciale, ossia la presenza di un soggetto terzo e neutro, il mediatore civile, che “governa” l’incontro di mediazione, anche, e soprattutto, attraverso gli incontri separati con ciascuna delle parti.
Tali incontri (c.d. caucus), coperti dalla massima riservatezza, sono determinanti per il successo di ogni singola mediazione.
In queste sessioni separate, la parte, solo dopo aver acquisito piena fiducia nel mediatore, si apre totalmente a lui, riferendogli dubbi, perplessità, interessi sottesi ed emozioni che mai esporrebbe con la stessa autenticità di fronte alla controparte.
In tal modo, il mediatore riesce a “sintonizzarsi” con lo stato d’animo delle parti e, così, dopo aver acquisito tutte le informazioni necessarie ed utili, può “guidarle” verso una soluzione fra loro condivisa.
Il mediatore, dunque, svolge una funzione che difficilmente potrebbe essere gestita anche dall’avvocato della parte che, in quanto tale, ha il compito di tutelare e difendere gli interessi del proprio cliente. Sarà il mediatore, invece, in qualità di soggetto terzo, a potersi “prendere la responsabilità” di cercare di portare ciascuna parte a comprendere la posizione dell’altra e ad avvicinarsi all’altrui punto di vista.
E la negoziazione assistita?
Ad oggi, la negoziazione assistita, introdotta già da diversi mesi, non ha riscosso un grande successo.
Forse perché con tale previsione normativa si è semplicemente istituzionalizzata un’attività che gli avvocati già espletano, o che dovrebbero espletare, sin dall’inizio del proprio mandato: cercare di negoziare gli interessi del cliente per giungere subito ad un accordo ed evitare, laddove possibile, il giudizio.
Senza l’ausilio di un soggetto terzo e neutrale non si potranno mai raggiungere gli stessi risultati che si ottengono in mediazione perché, come abbiamo visto, il mediatore civile apporta un concreto e peculiare contributo alla definizione positiva della trattativa.
Considerazioni finali
La mediazione civile e commerciale rappresenta ormai un evidente e serio contributo alla pacificazione sociale e alla composizione delle controversie. Continuare a negarlo è semplice miopia o chiara malafede.
Sempre più avvocati utilizzano tale procedura per una soluzione effettiva delle controversie, evitando accuratamente le pastoie dei tribunali. Il tutto con estrema soddisfazione dei clienti, ovviamente, ma anche degli stessi legali.
Quest’ultimi, infatti, riescono a raggiungere in breve tempo un risultato concretamente utile, liberandosi da tutti i lacci e lacciuoli di un processo giudiziario, dall’alea dello stesso e dai rischi professionali conseguenti alla gestione del contenzioso. Riuscendo, non da ultimo, ad incassare immediatamente il proprio compenso per l’assistenza legale prestata.
Gli avvocati possono oramai guardare con fiducia alla mediazione civile e considerarla dunque un ulteriore strumento della propria professione per la risoluzione delle liti; strumento alternativo o, comunque, prodromico al giudizio.
Basta individuare un organismo di mediazione civile, serio e professionale, che possa diventare un partner qualificato del proprio studio legale dove assistere i propri clienti nella composizione stragiudiziale delle loro liti.
* Giovanni Giangreco Marotta
Avvocato in Roma, Presidente dell’Associazione Primavera Forense, Presidente dell’ASS.I.O.M. – Associazione Italiana degli Organismi di Mediazione