Il Ministero della Giustizia ha pubblicato le statistiche relative all’attività degli organismi di mediazione del primo trimestre 2014.
Da una prima lettura, emerge immediato l’aumento vertiginoso della richiesta di mediazione.
Solo nel primo trimestre 2014, infatti, sono state depositate 58.389 istanze, a fronte delle 30.880 del 2012 (anno in cui la mediazione era obbligatoria), con una crescita del 89%.
La Lombardia è in assoluto la regione con il maggior numero di mediazioni, con un importante distacco sulla Campania, seconda classificata.
Altro dato in crescita è quello relativo alle adesioni delle parti chiamate al primo incontro, dal 35% del 2012 al 40% del 2014. Indicatore che, tuttavia, è da leggere insieme ad un altro importante dato, quello relativo ad una sensibile crescita delle istanze relative ai contratti assicurativi e bancari che, insieme, rappresentano il 55% delle istanze depositate, a fronte del 17,4% del 2012.
La lettura combinata dei due dati spiega il motivo per cui è in calo la percentuale degli accordi conclusi nelle procedure di mediazione obbligatoria. E’ fatto noto come le assicurazioni e le banche abbiano da sempre tenuto un atteggiamento di boicottaggio dell’istituto, non presentandosi prima, nel periodo della fase di avvio della mediazione e, poi, presentandosi al c.d. “primo incontro informativo” al solo fine di dichiarare che non sussistono i presupposti per proseguire. L’aumento delle adesioni al primo incontro, in tali materie, dunque, non ha alla base una effettiva volontà di ricerca della soluzione al problema, ma solamente la volontà di sottrarsi alle sanzioni previste in caso di assenza al primo incontro, peraltro non sempre irrogate puntualmente dai giudici.
Ne consegue inevitabilmente un calo generale della percentuale degli accordi conclusi.
Alla Direzione Generale di Statistica del Ministero della Giustizia abbiamo chiesto di evidenziare, nel prossimo report, anche l’analisi dell’esito delle mediazioni per singola materia, al fine di poter evidenziare le aree in cui la mediazione è più efficace.
Dato amaro è quello riguardante la mediazione demandata dal giudice: solo il 2,3% (1,9% nel 2012). Più volte al Governo è stato chiesto di intervenire presso la Magistratura al fine di migliorare il dato. Un’idea – rilanciata in varie sedi dal dott. Massimo Moriconi, magistrato del Tribunale di Roma, e dall’ASS.I.O.M. anche nell’incontro tenutosi al Ministero della Giustizia nel maggio scorso – è quella di consentire un avanzamento di carriera ai Giudici che demandano una controversia in mediazione, obbligando anche gli organismi a depositare nelle rispettive cancellerie i verbali conclusivi di mediazione. In tal modo, si avrebbe contezza dell’esito della mediazione e il Giudice verrebbe premiato per aver selezionato autorevolmente un contenzioso suscettibile di trovare una migliore composizione mediante una soluzione negoziata.
Quanto ha risparmiato lo Stato nel primo trimestre grazie alla mediazione?
Dalle statistiche del Ministero risulta quindi che, in soli tre mesi, ben 3.895 controversie sono state definite con un accordo. Con un costo per singolo procedimento di 286 euro, lo Stato ha risparmiato più di un milione di euro, oltre gli incassi relativi a iva, ires e irap provenienti dagli organismi di mediazione che hanno gestito le procedure (per un approfondimento vedi l’Analisi economica della mediazione civile).
Senza considerare, poi, la soddisfazione delle parti e dei loro avvocati per aver definito una lite in breve tempo e con una minore spendita di risorse.
In conclusione, si può affermare che la mediazione civile rappresenta l’unica importante alternativa al percorso giudiziale che, fino ad oggi, ha dato risultati concreti, consentendo di definire positivamente una lite in soli 62 giorni.
Cari Ministro Andrea Orlando e Presidente del Consiglio Matteo Renzi, lo strumento per deflazionare il carico della Giustizia italiana c’è già e si chiama MEDIAZIONE CIVILE. Gli ulteriori strumenti che stanno per essere introdotti con la nuova riforma della giustizia non servono a nulla, lo afferma la stessa magistratura! (leggi l’articolo La Riforma che non riforma).
Le enormi potenzialità della mediazione civile fanno ritenere che tale istituto possa e debba, comunque, essere rafforzato.
I provvedimenti da adottare per aggiustare le storture del sistema sono stati più volte segnalati da illustri giuristi ed esperti della mediazione civile e dalla stessa ASS.I.O.M.. Si va dal potenziamento della mediazione civile delegata dal Giudice, di cui si è detto, alla introduzione delle agevolazioni fiscali, quali la detrazione dei costi del contributo unificato nell’eventuale giudizio successivo alla mediazione. Ma soprattutto, è necessario un rapido cambiamento culturale di cui lo Stato deve farsi paladino, nell’interesse precipuo del cittadino e delle aziende. Non è più sostenibile un sistema giustizia che impiega 1.132 giorni per definire una casa in primo grado.
L’ASS.I.O.M. è sempre sul campo ed è a disposizione e a sostegno di chiunque voglia dare il proprio contributo.